Non possiamo negare che questa mostra ci piaccia fin dal titolo, ovvero: Revolution. Musica e ribelli 1966-1970. Dai Beatles a Woodstock. Sono passati più di 50 anni da quell’inizio di rivoluzione che rimane ancora memorabile e straordinaria. Crediamo sia indiscutibile il fatto che rappresenti un’esplosione insuperata di creatività nei più svariati ambiti: moda, musica, design, controcultura ecc. ecc. Per chi come noi si occupa di realizzare soluzioni d’immagine non esiterebbe a definirla una vera e propria miniera estetica da cui trarre ancora oggi ispirazione.

Rendiamo omaggio ai protagonisti delle secessioni europee, in mostra fino al 21 gennaio a palazzo Roverella. Impossibile resistere al fascino di Klimt, Horejc, Casorati e tutti gli altri che hanno sovvertito i canoni tradizionali dell’espressione artistica. Uno dei loro obiettivi era quello di creare opere d’arte totali. Un’ambizione irresistibile, non facile da condividere, ma che crediamo debba guidare in ogni caso chi guarda il mondo con occhi creativi. La loro rivista ospitava opere realizzate con i linguaggi più diversi, dalla grafica al design e non solo. Fedeli al motto che campeggia sull’edificio simbolo della secessione: “ad ogni tempo la sua arte e all’arte la sua libertà”.

Siamo in un luogo magico, dove la creatività e l’arte si fanno strada in mezzo al tormento. Non serve pensare quando si visita un posto come questo, ma solo farsi guidare, saranno le idee a venirvi a trovare. Vedrete immagini vostre rispecchiarsi nelle immagini altrui e sensazioni estranee divenirvi familiari. Le idee non hanno etichette, ma prendono forma quando sono realmente libere.