Il nome non ha certo bisogno di presentazioni, per i più smemorati ricordiamo la celebre Ragazza afghana (1984), la bambina dagli occhi magnetici fotografata da McCurry in un campo profughi, che ha fatto il giro del mondo su un’infinità di copertine. E di Afghanistan abbiamo risentito parlare in queste settimane con storie di guerra, orrore e dolore. Da una parte un genio della fotografia, dall’altra una terra martoriata e pur sempre bellissima; i 140 scatti e oltre contenuti nel volume più che mai attuale della Taschen riescono a tenere insieme tutto ciò. Sono immagini di guerra e ferite, ma anche dignità e fierezza. Non leniscono la nostra rabbia né quella di chi le ha scattate probabilmente, ma forse contribuiscono a farne un buon uso…