Rappresentare gli stati d’animo è una sfida notevole per qualsiasi artista perché ci si avvicina a qualcosa che appare irrappresentabile, sfuggente, misterioso. Tanto più, pensiamo, nell’epoca che costituisce il cuore della mostra: tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento in cui non solo l’arte ma anche la scienza, la cultura tutta, vissero un grande fermento e un interesse nuovo e originale rispetto alle dinamiche umane e al mondo interiore. Segantini, Previati, Pellizza da Volpedo, solo per citarne alcuni, ci guidano in una ricerca visiva affascinante quanto l’animo umano; fra la melanconia e l’alienazione, la contemplazione e l’empatia fino ad arrivare all’estasi e all’armonia.

Se siete appassionati di grafica, font e anche di “cazzeggio” questa segnalazione fa per voi: c’è una nuova app, si chiama Font Nerd, per divertirsi giocando con i caratteri. L’inventore è il graphic designer Andreas M. Hansen che ha creato un vero e proprio must per gli appassionati del genere. Vi potrete mettere alla prova nel riconoscimento dei vari font, nella scoperta dei type più recenti oppure più semplicemente, nel caso siate indecisi, nella visualizzazione dell’intero alfabeto. Creata da Hansen in due giorni liberi, come ha dichiarato lui stesso, è il gioco giusto per passare un po’ di tempo creativamente.

La storia del graphic design coincide con una visione del mondo che ha accompagnato cambiamenti, rivoluzioni, conquiste e disfatte. E’ il primo pensiero che ci viene sfogliando il volume della Taschen The History of graphic design, volume 1, 1890-1959. Vengono ripercorsi gli sviluppi di questa straordinaria forma d’arte negli anni che vanno dalla fine dell’800 alla metà del ‘900, passando per i numerosi contributi dati; dalla politica all’economia, dal sociale ai mass-media. Sono presenti più di 2000 progetti ed una mole di materiale capace di spiegare cos’ha significato il design grafico per quest’epoca, perché come afferma Helmut Schmid “il design è attitudine”.

Che la grafica sia stata un’arte sono in tanti a ricordarcelo, Toulouse-Lautrec giusto per citarne uno, ma che la grafica lo sia ancora oggi sono in pochi a riuscire ancora a dimostrarlo. Fra questi c’è Peter Stults, un graphic designer di successo con la passione del cinema; crea locandine uniche di film contemporanei scegliendo attori e attrici che poi colloca in scenari totalmente nuovi, come se fossero stati girati tanti anni prima. C’è per esempio James Dean in Drive o Goldie Hawn in Cuore selvaggio.