Non immaginavamo che dietro una scelta per noi naturale come quella di una font ci fossero così tante storie e aneddoti, alcuni davvero divertenti. Ne parla un libro dal titolo Piccolo manuale illustrato per cercatori di font dove è raccolta un’ampia gamma di curiosità, amenità e storie sorprendenti, proprio su questi curiosi caratteri tipografici. Tutti noi, anche chi non lavora nel mondo della grafica ne fa esperienza; si può provare a collegarsi ad uno dei siti specializzati ed essere indirizzati alla scelta per esempio attraverso un pangramma, ossia una frase che contiene tutte le lettere dell’alfabeto, come quello abbastanza noto “the quick brown fox jumps over the lazy dog”.

Invecchiare con l’urgenza inventiva di Miyazaki è qualcosa che chi come noi lavora in campo creativo non può che augurarsi. A 83 anni il maestro ci ha donato Il ragazzo e l’airone; un film in cui ha preso contatto più che mai con il suo inconscio e ce l’ha restituito in immagini straordinarie, intraducibili in parole. Più di un film, un percorso dell’anima che ci racconta la ricerca di sé di un uomo straordinario, a partire dalla sua adolescenza, fra tormenti e paure. Confessiamo di essere insofferenti al racconto contemporaneo fatto di successi propagandati ma di improbabile riscontro nella realtà, a cui purtroppo anche LinkedIn dà voce.

Se per Natale volete regalarvi una visita in una fiaba andate a visitare la mostra di Tim Burton, al museo del cinema di Torino. Troverete tutto il suo mondo, allestito come in un fantastico set, nove sezioni tematiche che vi condurranno nell’immaginario di un grande genio creativo.

La trama lucente è il titolo accattivante dell’ultimo libro di Annamaria Testa, autorità del mondo della comunicazione, colei che ha inventato slogan pubblicitari indimenticabili come il “Passaparola” di Perlana, o ancora il mitico “Liscia, Gassata o Ferrarelle”. Il libro affronta con leggerezza ed estrema competenza la questione delle questioni: la difesa della creatività a tutela della narrazione autentica. In un mondo che anche la pubblicità fa fatica a inseguire, per quanto effimeri e veloci sono i cambiamenti, va pensato un genere di marketing che da noi fa fatica a produrre spot incisivi.

L’immagine del post che vedete è del 1992, festeggiavamo i primi vent’anni di attività, senza ancora sapere che saremmo arrivati con la stessa energia a cinquanta, celebrati l’anno scorso con una mostra evento in Villa Litta a Lainate. Ricordarlo oggi è ancora emozionante, soprattutto perché abbiamo visti riuniti clienti, fornitori, partner, amici di tutti i tempi. È stata l’occasione per mostrare e rivivere cinquant’anni di grafica, in cui abbiamo sempre cercato di dare forma alle idee dei nostri clienti, trasformandole in immagini che esprimessero al meglio il loro brand e coniugando sempre qualità e prezzo.

Dare un nome alle cose, alle persone, ai progetti, agli eventi, agli imprevisti…. quanti imprevisti! Noi ci proviamo dando forma alle vostre idee. Adesso però è tempo di vacanza, come si vede nell’immagine ironica che abbiamo scelto il graphic designer forse è stanco… Un po’ di vacanze e torneremo ricaricati per realizzare nuovi e straordinari progetti!

Non è un titolo ironico quello che abbiamo scelto per la nostra recensione, ma quanto realmente racconta il libro Fascismi in vetrina. Pubblicità e modelli di consumo nel Ventennio e nel Terzo Reich. In effetti fa anche sorridere molto del materiale che l’autrice Bianca Gaudenzi ha accuratamente raccolto; per esempio, i manifesti pubblicitari di matite e macchine da scrivere inneggianti al genio nazionale, ammiccanti all’orgoglio patriota che porterà vittorie e successi.

Fino alla fine di agosto, al Mart di Rovereto, sarà possibile ammirare due delle meravigliose opere di Klimt: Giuditta II e Le tre età della donna, ma non solo. Si possono trovare anche numerosi disegni del maestro e tantissime opere di coloro i quali ne furono fortemente influenzati: Casorati, Wildt, Zecchin, Bonazza. Siamo appassionati d’arte e amiamo parlarne anche in contesti dove quasi tutti pubblicano notizie sui loro prodotti o servizi.

Di questi tempi riuscire a far ridere è davvero un’impresa, ancora di più se il tema è il mondo del lavoro. Ma a rileggere la nuova edizione del libro di Walter Fontana non sembra poi così difficile; il titolo introduce a quello che sfugge alla mutazione dell’ordinario, ovvero “L’uomo di marketing e la variante limone”. Scritto ai tempi d’oro delle grandi agenzie pubblicitarie, quando l’autore ci lavorava prima di passare alla sua personale mutazione, il libro è costruito su un canovaccio semplice ma creativo: trovare lo spot più adatto per vendere un detersivo al limone.