Invecchiare con l’urgenza inventiva di Miyazaki è qualcosa che chi come noi lavora in campo creativo non può che augurarsi. A 83 anni il maestro ci ha donato Il ragazzo e l’airone; un film in cui ha preso contatto più che mai con il suo inconscio e ce l’ha restituito in immagini straordinarie, intraducibili in parole. Più di un film, un percorso dell’anima che ci racconta la ricerca di sé di un uomo straordinario, a partire dalla sua adolescenza, fra tormenti e paure. Confessiamo di essere insofferenti al racconto contemporaneo fatto di successi propagandati ma di improbabile riscontro nella realtà, a cui purtroppo anche LinkedIn dà voce.
La trama lucente è il titolo accattivante dell’ultimo libro di Annamaria Testa, autorità del mondo della comunicazione, colei che ha inventato slogan pubblicitari indimenticabili come il “Passaparola” di Perlana, o ancora il mitico “Liscia, Gassata o Ferrarelle”. Il libro affronta con leggerezza ed estrema competenza la questione delle questioni: la difesa della creatività a tutela della narrazione autentica. In un mondo che anche la pubblicità fa fatica a inseguire, per quanto effimeri e veloci sono i cambiamenti, va pensato un genere di marketing che da noi fa fatica a produrre spot incisivi.
L’immagine del post che vedete è del 1992, festeggiavamo i primi vent’anni di attività, senza ancora sapere che saremmo arrivati con la stessa energia a cinquanta, celebrati l’anno scorso con una mostra evento in Villa Litta a Lainate. Ricordarlo oggi è ancora emozionante, soprattutto perché abbiamo visti riuniti clienti, fornitori, partner, amici di tutti i tempi. È stata l’occasione per mostrare e rivivere cinquant’anni di grafica, in cui abbiamo sempre cercato di dare forma alle idee dei nostri clienti, trasformandole in immagini che esprimessero al meglio il loro brand e coniugando sempre qualità e prezzo.
Dare un nome alle cose, alle persone, ai progetti, agli eventi, agli imprevisti…. quanti imprevisti! Noi ci proviamo dando forma alle vostre idee. Adesso però è tempo di vacanza, come si vede nell’immagine ironica che abbiamo scelto il graphic designer forse è stanco… Un po’ di vacanze e torneremo ricaricati per realizzare nuovi e straordinari progetti!
Non è un titolo ironico quello che abbiamo scelto per la nostra recensione, ma quanto realmente racconta il libro Fascismi in vetrina. Pubblicità e modelli di consumo nel Ventennio e nel Terzo Reich. In effetti fa anche sorridere molto del materiale che l’autrice Bianca Gaudenzi ha accuratamente raccolto; per esempio, i manifesti pubblicitari di matite e macchine da scrivere inneggianti al genio nazionale, ammiccanti all’orgoglio patriota che porterà vittorie e successi.
Fino alla fine di agosto, al Mart di Rovereto, sarà possibile ammirare due delle meravigliose opere di Klimt: Giuditta II e Le tre età della donna, ma non solo. Si possono trovare anche numerosi disegni del maestro e tantissime opere di coloro i quali ne furono fortemente influenzati: Casorati, Wildt, Zecchin, Bonazza. Siamo appassionati d’arte e amiamo parlarne anche in contesti dove quasi tutti pubblicano notizie sui loro prodotti o servizi.
Di questi tempi riuscire a far ridere è davvero un’impresa, ancora di più se il tema è il mondo del lavoro. Ma a rileggere la nuova edizione del libro di Walter Fontana non sembra poi così difficile; il titolo introduce a quello che sfugge alla mutazione dell’ordinario, ovvero “L’uomo di marketing e la variante limone”. Scritto ai tempi d’oro delle grandi agenzie pubblicitarie, quando l’autore ci lavorava prima di passare alla sua personale mutazione, il libro è costruito su un canovaccio semplice ma creativo: trovare lo spot più adatto per vendere un detersivo al limone.
Si chiama Pubblicità d’autore, è un libro uscito da poco per l’editore Castelvecchi e lo firma Paola Sorge inanellando una lista di copywriter pubblicitari che sembra un indice di letteratura italiana. Da Dickens a D’Annunzio, Trilussa, Buzzati, Wilde, Soldati, Maraini, Bradbury, Scott Fitzgerald, Levi, Vonnegut, Baricco, Serao, Hemingway, Carofiglio, Guerra, gli scrittori si sono spesso messi al servizio della pubblicità inventando réclame e diventandone testimonial.