La trama lucente è il titolo accattivante dell’ultimo libro di Annamaria Testa, autorità del mondo della comunicazione, colei che ha inventato slogan pubblicitari indimenticabili come il “Passaparola” di Perlana, o ancora il mitico “Liscia, Gassata o Ferrarelle”. Il libro affronta con leggerezza ed estrema competenza la questione delle questioni: la difesa della creatività a tutela della narrazione autentica. In un mondo che anche la pubblicità fa fatica a inseguire, per quanto effimeri e veloci sono i cambiamenti, va pensato un genere di marketing che da noi fa fatica a produrre spot incisivi.
L’immagine del post che vedete è del 1992, festeggiavamo i primi vent’anni di attività, senza ancora sapere che saremmo arrivati con la stessa energia a cinquanta, celebrati l’anno scorso con una mostra evento in Villa Litta a Lainate. Ricordarlo oggi è ancora emozionante, soprattutto perché abbiamo visti riuniti clienti, fornitori, partner, amici di tutti i tempi. È stata l’occasione per mostrare e rivivere cinquant’anni di grafica, in cui abbiamo sempre cercato di dare forma alle idee dei nostri clienti, trasformandole in immagini che esprimessero al meglio il loro brand e coniugando sempre qualità e prezzo.
Dare un nome alle cose, alle persone, ai progetti, agli eventi, agli imprevisti…. quanti imprevisti! Noi ci proviamo dando forma alle vostre idee. Adesso però è tempo di vacanza, come si vede nell’immagine ironica che abbiamo scelto il graphic designer forse è stanco… Un po’ di vacanze e torneremo ricaricati per realizzare nuovi e straordinari progetti!
Non è un titolo ironico quello che abbiamo scelto per la nostra recensione, ma quanto realmente racconta il libro Fascismi in vetrina. Pubblicità e modelli di consumo nel Ventennio e nel Terzo Reich. In effetti fa anche sorridere molto del materiale che l’autrice Bianca Gaudenzi ha accuratamente raccolto; per esempio, i manifesti pubblicitari di matite e macchine da scrivere inneggianti al genio nazionale, ammiccanti all’orgoglio patriota che porterà vittorie e successi.
Fino alla fine di agosto, al Mart di Rovereto, sarà possibile ammirare due delle meravigliose opere di Klimt: Giuditta II e Le tre età della donna, ma non solo. Si possono trovare anche numerosi disegni del maestro e tantissime opere di coloro i quali ne furono fortemente influenzati: Casorati, Wildt, Zecchin, Bonazza. Siamo appassionati d’arte e amiamo parlarne anche in contesti dove quasi tutti pubblicano notizie sui loro prodotti o servizi.
Di questi tempi riuscire a far ridere è davvero un’impresa, ancora di più se il tema è il mondo del lavoro. Ma a rileggere la nuova edizione del libro di Walter Fontana non sembra poi così difficile; il titolo introduce a quello che sfugge alla mutazione dell’ordinario, ovvero “L’uomo di marketing e la variante limone”. Scritto ai tempi d’oro delle grandi agenzie pubblicitarie, quando l’autore ci lavorava prima di passare alla sua personale mutazione, il libro è costruito su un canovaccio semplice ma creativo: trovare lo spot più adatto per vendere un detersivo al limone.
Si chiama Pubblicità d’autore, è un libro uscito da poco per l’editore Castelvecchi e lo firma Paola Sorge inanellando una lista di copywriter pubblicitari che sembra un indice di letteratura italiana. Da Dickens a D’Annunzio, Trilussa, Buzzati, Wilde, Soldati, Maraini, Bradbury, Scott Fitzgerald, Levi, Vonnegut, Baricco, Serao, Hemingway, Carofiglio, Guerra, gli scrittori si sono spesso messi al servizio della pubblicità inventando réclame e diventandone testimonial.
Non si finisce mai di raccontare il mondo variegato e in continua evoluzione della grafica. Ecco quindi un nuovo testo che ne racconta le sfide e i traguardi più importanti, dal 1890 fino alla fine degli anni ’50. L’autore Jens Muller è un profondo conoscitore della materia ed è riuscito a restituirci in immagini e idee il patrimonio del graphic design; packaging e pubblicità varie animano questa raccolta e parlano di una società in continua trasformazione.
A 35 anni dalla morte Milano ricorda il genio di Andy Warhol con una mostra davvero pop. Sette aree tematiche e tredici sezioni tracciano la creatività di un uomo tormentato; raccontano non solo colui che riprodusse nell’arte il mondo consumistico ma anche il ritrattista di drag queen, transessuali ed esclusi che lui guardava con gli stessi occhi con cui ritraeva le celebrità di allora. Partendo dagli studi pubblicitari diventò un abile illustratore e disegnatore, ebbe inoltre l’intuizione di introdurre la serigrafia nell’arte contemporanea.