Quest’anno l’opera Arlequinade di René Magritte, creata per un marchio di moda, compie cento anni. In questa rubrica abbiamo spesso raccontato di come la grafica di questo artista abbia ispirato l’Altini Comunicazioni Grafiche nella scelta di utilizzare la sua celebre mela come logo. Da allora invece è passato più di mezzo secolo, ma quell’immagine ancora ci parla del mistero percettivo e dell’insaziabile desiderio di vedere oltre. Magritte ha colto e simbolizzato tutto questo con un gesto grafico e semplice, trasformando un frutto che già era proibito, in un simbolo visivo poliedrico e sempreverde. Perciò ogni ricorrenza è e sarà buona per dire grazie Magritte.

Il m.a.x. museo di Chiasso dedica una nuova mostra ai mezzi di trasporto: le protagoniste stavolta sono le bici e le motociclette osservate attraverso la grafica di manifesti mitici e modelli di design indimenticabili. Ne viene fuori un ritratto storico e tecnologico, ma soprattutto si evoca un mondo simbolico con cui chiunque di noi non può non sentire un legame affettivo. Attraverso locandine, brochure, cartoline, dépliant, incontriamo le opere dei creativi più importanti di sempre, da Marcello Dudovich ad Armando Testa, tanto per citarne alcuni.

Molte volte per andare avanti sul serio è meglio prima guardarsi indietro. Perciò parliamo di alcuni grafici e illustratori che nel 1954 hanno fondato il Push Pin Studio, segnando indelebilmente la pop art con uno stile originale e innovativo. Questo gruppo di artisti è andato oltre la semplice illustrazione, creando una grafica d’avanguardia dove testo e immagine si fondono e si rafforzano a vicenda. Vi sarà capitato sicuramente di incrociare le loro opere, magari sulle copertine dei dischi che avete in casa o in manifesti diventati ormai celebri.

Se avete occasione di qui al 15 giugno di fare un viaggio nella meravigliosa terra sarda, passate da Nuoro, fate tappa al Man, il Museo d’arte e ammirate la retrospettiva dedicata a Giovanni Pintori. Ci sono trecento suoi lavori: manifesti, pagine pubblicitarie di riviste, fotografie, locandine, un patrimonio d’arte grafica con cui il creativo ha legato indissolubilmente il suo nome all’immagine di Olivetti. Il suo è stato un tocco riconoscibile, ma anche al completo servizio di un’azienda leggendaria per la quale Pintori ha rinunciato ad un suo personale primato, scegliendo invece di consacrare al mondo l’immagine di un’impresa illuminata.

Dal 15 marzo e fino al 30 novembre al Museo del Cinema di Milano ci sarà una bellissima antologica di Bruno Bozzetto. Il creatore del signor Rossi si mette a nudo così con il suo celebre personaggio; goffo, maledettamente normale, l’italiano medio che ride, piange, cade ma soprattutto spera e non si stanca di provarci. Tra segno grafico e design, la mostra illustra come la creatività di Bozzetto abbia dato vita ad un linguaggio visivo, che ad oggi risulta ancora nuovo. Protagonista di sponsor e pubblicità il signor Rossi è soprattutto un campione di umanità, l’interprete consapevole del vissuto quotidiano, ovvero della suprema forma di realtà.

In questa rubrica di news abbiamo sempre scritto della potenza della grafica. Il colore pantone 2024 ci dà l’occasione di continuare il nostro racconto all’insegna delle tendenze del design. Stiamo parlando del colore del 2024 Peach Fuzz, il color pesca, le cui caratteristiche di texture rimandano alle sensazioni che regala il tocco di questo frutto, fresco e leggero. Come sempre accade, quando si ragiona a partire dal tratto estetico i rimandi sono tanti e declinabili nelle soggettività di ciascuno. A noi l’idea di evocare leggerezza di questi tempi, in cui tutto ciò che accade ha la pesantezza di un macigno piace molto.

Non dobbiamo essere troppo tristi per la scomparsa di David Lynch perché uno dei più nostri grandi miti, cioè lui, non lo vorrebbe. Genio assoluto dell’arte nel senso più alto del termine, ci ha lasciato un patrimonio inestimabile di immagini, visioni e ovviamente film. Lynch credeva nel processo creativo come possibilità di emanciparsi dalle proprie paure, dai propri limiti e ne coglieva il valore terapeutico per la salute mentale collettiva. Ha rappresentato il suo e anche il nostro inconscio in una miriade di forme, cimentandosi in una molteplicità di linguaggi. Non ci ha lasciati, è solo andato a disegnare un nuovo mondo con cui stupirci, mentre aspettiamo il suo nuovo film proviamo a fare il nostro, esercitando tutta la creatività possibile!

La visita alla mostra dedicata a Munch a Milano, è stata l’occasione per noi non solo per ammirare le sue opere più belle e più note, ma anche lo stimolo per recuperare tutta una serie di suoi lavori, attinenti in particolare alla grafica. Munch si era dedicato a quest’arte soprattutto nel periodo parigino, ispirato dal fermento creativo della città francese, fra manifesti, stampe, litografie. Una di queste, l’Urlo, si trova anche nella mostra antologica di Milano.

Carissime e carissimi, cogliamo l’occasione di farvi i nostri migliori auguri per un nuovo anno ricco di bellezza e serenità con la presentazione del nostro calendario. Senza retorica, ma con speranza autentica, ci e vi auguriamo che il vortice di brutte notizie, guerre, cambiamenti climatici, violenza fra le persone lasci il posto ad una visione nuova dello stare insieme. Noi come sempre lo comunichiamo semplicemente per immagini; anche quest’anno come motivo per il calendario abbiamo scelto la mela, che come sapete è il nostro logo fin dal 1972, anno in cui siamo nati.

La Fondazione Oderzo Cultura rende omaggio ad Alberto Martini; fino al 25 marzo 2025 il suo mondo visionario fatto di incredibili creazioni sarà alla portata di tutti. Più di 120 opere che comprendono disegni, dipinti, illustrazioni tracciano un itinerario da sogno di un vero e proprio precursore dell’immagine moderna. A lui si sono ispirati artisti, registi, fumettisti sollecitati dal suo universo carico di simboli.